martedì 29 gennaio 2019

L + L (1999-2019), prequel di una siculo-gringa

Fazzoletti usati e gettati tra gli aghi di pino, che se i bambini nascessero come gli alberi, questo bosco non mi parrebbe tanto spoglio. Dopo 20 anni gli arbusti si sono diradati malcelando gli avventori che vengono qui a soddisfare istinti non riproduttivi. Tali erano i miei, i nostri: adolescenti con gli ormoni alle stelle con bisogni da soddisfare repentinamente e senza grosse conseguenze, sempre col timore di rompere il preservativo.
Uno pensa che basta un barlume di cellula germinale maschile, in qualsiasi momento, per rimanerci: ma quante probabilità ci sono veramente? Quante ce n’erano allora? Da giovane ti sembrano infinite, poi il tempo passa, e arrivi a un punto in cui hai abbastanza lauree, risparmi, anni e senso di responsabilità da deciderti finalmente a procreare. Ed è proprio quando decidi di attaccare al chiodo il profilattico che capisci che quei macho che sostengono di poter ingravidare qualcuno con una taliata, o che considerano un gran merito uno spermatozoo andato in porto, hanno fantasia, autostima e testosterone da vendere.

Così passano i mesi, e la pancia che prima temevi si riempisse, adesso si conferma vuota ciclo dopo ciclo, e scopri di avere avuto sintomi che non esistono, fatto programmi che si sprogrammano, e anche questo mese una gioia fra un mese, e poi tra un altro, e il mese dopo ancora. Pensi che tu abbia bisogno di quell'unico risultato per essere felice, e quando quelle due lineette si colorano di rosso simultaneamente capisci che avrai bisogno di ben altro: di visite che si rivelano positive, di test che si rivelano negativi, di suoni e immagini rassicuranti, e chissà di quanto altro ancora. Quindi la piena felicità diventa un appagamento che avevi provato quando la/lo sognavi come qualcosa di stupendo quanto lontano, ma che ora capisci di dover rimandare, anche se non sai bene fino a quando. Perché sei fatta male, e non ti riesci ad accontentare di ció che è davvero importante, e che da solo dovrebbe renderti "raggiante" (cosi dicono: raggiante). Ma tu pensi troppo, pensi a qualsiasi minaccia possa essere in agguato sulla tua bambina che gira e rigira nella tua pancia senza che tu possa ancora sentirla, senza che tu l'abbia ancora realizzata per bene, e che forse per questo non ha ancora un nome. Pensi ai problematici micro e macro nuclei nei quali verrà al mondo e ti senti frustrata, perché certe cose non le capirai mai. Pensi alla tesi, al lavoro (?) dopo la tesi. Pensi alle frasi idiote che farai finta di non aver sentito, pensi al cibo senza sapore, alle smagliature, agli ormoni. Cose gigantesche ti preoccupano, e per non pensarci ti concentri sulle stronzate.

Tuttavia, per fortuna, esiste lui. Lui che ti centra come un pezzo di creta sul tornio. Lui che, nonostante questa demenza gestazionale, ti capisce e con una dolcezza che non credevi umanamente possibile, ti riaccompagna verso la ragione, finché dura. Lui che non può essere comparato a nessun marito/padre che tu conosca, che è perfetto, che negli scorsi venti anni hai imparato a conoscere come le tue tasche, ma che ti ha saputo sorprendere usando esclusivamente l'amore. Lui che ha paure e paturnie più grandi delle tue, ma la cui felicità è arrivata prima della tua, e con essa ti contagia e ti calma.

Grazie: siamo due ragazze fortunate!

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