venerdì 27 settembre 2013

migny+svity=amike4ever

Stamane, leggendo un post sulla caratura dei diamanti consigliata dal bon ton (che contatti frivoli ho su FB!) mi è venuta in mente una scena che riguarda una mia ex compagna di scuola delle superiori, che per la sua cresima aveva chiesto (prima circuendolo e dopo intimandolo) al suo storico ragazzo di comprarle un diamante come sigillo del loro eterno amore, per festeggiare così la cresima e l'univoco (dal punto di vista delle volontà) fidanzamento ufficiale: una fetta, un patty, insomma!
Più tardi, il rinfresco, avrebbe visto me, indifesa commare, ricevere la dedica di una sgolata Anima mia dei Cugini di campagna intonata proprio dalla festeggiata guardandomi nelle palle degli occhi e la mano sul cuore!
Mi ricordo che, nonostante le continue vessazioni, il povero fidanzato si ridusse fino all'ultimo istante senza aver comprato l'anello - altrimenti noto come masticuni - perché non aveva tempo, e soprattutto la considerava una spesa del tutto inutile. Ricordo anche che, appena finita la messa, e prima di andare a mangiare pizzette e arancini a casa della neo-cresimata, il povero fidanzato è stato letteralmente trascinato per il braccio fino dentro la porta blindata di Cambria, dopo aver resistito per una mezz'ora in macchina ai di lei lamentosi piagnistei (ti prego - ti prego - ti prego...). Il mischino, ha assistito inerme, nell'ordine, a: approvazione del budget, srotolamento di numerosi astucci di panno (e, immagino, anche di c******i), tribolazione, scelta, e sfilamento portafogli dai suoi pantaloni.
Ah, che ricordi!!! Ricordi di un paese - il mio - e dei suoi cittadini medi... paese di sedicenti artisti, novelli fotografi, inventori, e anche persone normali. Il mio paese, dove è un piaciri per i sensi prendere l'apperitivo all'ombra della matrice; paese dal quale perfino questa mia ex compagna di classe è fuggita nottetempo, lasciandoci quello che nel giro di neanche un lustro era diventato suo marito e il suo ex.
Chissà l'anello che fine ha fatto... lei pareva tenerci moltissimo: come una bambina dopo una settimana dall'agognato ricevimento in regalo della bambola nuova per la quale s'è portata la testa per mesi, e ora giace nell'ultimo strato di una cesta di giocattoli inutilizzati. Infatti, c'era talmente affezionata (mia commare all'anello) che non se lo toglieva manco per fare le madre-forme nel laboratorio ceramico. Un giorno le dissi: ma non credi che così si rovini? O quanto meno si sporchi d'argilla-barbottina-gommalacca-ossidi? E lei, con precisione scientifica, mi spiegò che il diamante è la pietra più resistente al mondo, e me lo dimostrò usando l'anello come punteruolo sul gesso del prototipo, salvo poi puntualizzare che il suo era microscopico, figurati quelli "giusti"!

P.S. A proposito di amiche e di scomparse: io vorrei sapere che fine ha fatto la mia cibernetica soul-mate, della cui esistenza sono venuta a conoscenza meno di una settimana fa e che dopo avermi sedotta (come fanno con me tutti i nati sotto il segno dei gemelli, del resto) introducendomi nei suoi vita-morte-miracoli dal maggio 2006 al marzo 2009, tramite un blog senza capo né coda, ha stravolto la mia vita (e forse il mio modo di scrivere) per sempre, abbandonandomi in preda a milioni di interrogativi.

P.P.S. A tutto penso, tranne a quello che devo fare per davvero:
1) Analizzare sinteticamente quali sono le difficoltà nell'apprendimento dello spagnolo come seconda lingua in generale
2) Offrire una panoramica sulla varietà linguistica che si riscontra nella penisola iberica
3) Offrire una panoramica sulla varietà linguistica che si riscontra nella penisola italiana
3) Analizzare il grado di mutua intelligibilità prendendo come esempio le coppie inglese-spagnolo, italiano-spagnolo, siciliano-spagnolo
4) Dimostrare che esiste una sorta di forza d'attrazione esercitata da una lingua A, nei confronti di una lingua B (molto simile alla lingua A) che viene incrementata dalle somiglianze e per questo conduce spesso all'errore quando ci si trova di fronte a parole lievemente diverse. Il fenomeno riguarda soprattutto il livello lessicale, ma è riscontrabile anche a livello sintattico.
Esempi.
... e possibilmente riportare tutto ciò a livelli di comprensione medi, prima in inglese e poi in spagnolo.

P.P.P.S. Certo che se questo blog me lo correggesse un americano coi suoi criteri, prenderei un misero 86 (numero di pura fantasia)! Perché loro il meccanismo della ricorsività non sanno nemmeno che cos'è. Se loro dovessero riscrivere l'ultima strofa di Alla fiera dell'est, farebbero così:
IT
E infine il Signore, sull'angelo della morte, sul macellaio,
che uccise il toro, che bevve l'acqua, che spense il fuoco,
che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto,
che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
EN
To sum up, God intervened solving the problems that the others had caused. Do you agree or disagree with the previous statement? Any question so far? Clarifications? Concerns?
 Giuro!

sabato 21 settembre 2013

I piccioni di piazza San Marcos

La settimana è stata pesante e velocissima, ha piovuto e piovuto, ho fatto chilometri a piedi, rischiando la vita numerose volte, e il finesettimana non aiuterà.
Stamattina mi sono svegliata con due pensieri fissi: la rata della tuition e i muffin* che abbiamo comprato ieri sera per stamattina. Ma è stata una "colazione con (tentato) delitto", perché mentre i miei canini affondavano felici dentro il muffin ricotta e fragola, e le mie orecchie ascoltavano infelici e distratte assurdi e superstiziosi assunti al telefono, la mia attenzione veniva catturata da un gigantesco scarafaggio che faceva dei movimenti inconsulti proprio sul canale di Panama del mio planisfero appeso alla parete, ed era talmente grosso che faceva ombra a tutto il Sudamerica (adesso mi sto chiedendo se in Nicaragua hanno delle catene montuose davvero così alte, oppure le strane flessioni dell'animale erano solo dovute a una fortuitamente risolta stitichezza).
L. con uno scatto felino e la scopa, ha fatto fare un volo all'essere abnorme fino al pianerottolo, attraverso il portone sapientemente aperto, ed è stato lì che siamo venuti a conoscenza di un biglietto che recava le seguenti parole:
Hey,
my name is Ian and I just moved in.
I'm having a house warming party tomorrow night at around 8pm. I'm going to be making some dove poppers.
Feel free to bring friends & beer!
Ian Apt. #838
Ora, a parte il timore che oltre al protagonista di Walker Texas Ranger che vive di sotto e mi asciuga la biancheria a suon di rutti, sia approdato nel blocco 8 di Hill Country Apartments pure il personaggio principale di Do No Harm (che quindi, ogni sera dopo le 8.25 ora locale comincerà a dare di matto per ben dodici ore), la mia preoccupazione sono i dove poppers, ovvero gli involtini di piccione!


A questo proposito, volevo condividere con il mio milione di lettori una digressione linguistica, ovvero lo strano procedimento per cui gli americani accolgono delle parole - specialmente culinarie, ma non solo - dalla nostra lingua privandole del tutto o in parte del loro significato. Per esempio, non è possibile che i nostri simpatici amici del nuovo mondo chiedano "latte" alla caffetteria e si fornisca loro caffè-latte, perché poi, quando vengono in Italia e al bar chiedono "latte" e si mette loro sul bancone del latte, quelli si straniscono! Oppure, il cosiddetto "americano": va bene che quella volta, quel barista italiano che ha dovuto ingegnarsi per modificare l'espresso a quel turista americano, ha dovuto per forza di cose allungarlielo con l'acqua calda rendendoglielo così più appetibile (e così è rimasta la terminologia) ma, non capisco che motivo c'è di importare qua sia la bevanda che il suo nome! Che senso ha andare da Starbucks qui e trovare l'opzione "americano" tra coffee e espresso?
Come componente della giunta accademica dovrei trovare rimedio a certe piaghe lessicali, dovrei ovviare a problematiche del genere con penalità durissime, dovrei anche eliminare la parola success e tutte le sue declinazione dal vocabolario statunitense, e invece, mi devo adoperare per trovare tremende punizioni per chi fuma dentro e in prossimità del campus (maro'!) e trovare una risposta cortese per chi pretende che, dall'alto della mia carica, io possa intercedere nell'eliminazione di una multa per parcheggio in divieto aggravato perché in zona disabili!!!

Adesso vado a buttare le ballerine usa e getta, che ho indossato pure ieri, incurante del fiume che mi scorreva sotto i piedi (per fortuna caldo) per distruggerle definitivamente, e vado a mettere insieme alcuni degli ingredienti senza nichel che ho comprato... poi pulizie, piscina e il sabato in men che non si dica sarà finito, lasciando posto all'autunno texano e una domenica di "compiti", come li chiama mia madre, alludendo alla scrittura della tesi: avrà preso lezione dagli americani per dare un nome alle cose :)


* Una chicca terminologica: le maniglie dell'amore in inglese si chiamano muffin top!!!

lunedì 2 settembre 2013

¡Caramba!

l'ha portata astolfo, dalla luna: s'è scordato il mio senno... ma la valigia mi serve di più :)

domenica 1 settembre 2013

Con il lucchetto 'rosella'

Erano anni che non rinnovavo il mio povero guardaroba, ma tra maggio e giugno, in vista di un'estate con ben due matrimoni e approfittando del famoso San Marcos Outlet a due passi e del fatto che per cifre superiori ai cento dollari mi avrebbero restituito le tasse, ho pensato bene di comprare finalmente qualcosa.
Non avendo a disposizione una macchina, lo shopping è stato tutt'altro che confortevole: salire e scendere da autobus urbani texani, passando quindi da 48 a 8 gradi centigradi e viceversa (e lo stesso entrando e uscendo dai negozi) può seriamente minare la salute... ma alla fine, novella pretty woman, ce l'ho fatta!
Ho fatto circa quattro viaggi prima di decidere cosa veramente mi serviva, ogni volta accompagnata dalla omonima (o eponima?) musichetta di sottofondo, e ho finalmente avuto ciò che meritavo, oltre ai vestiti per i suddetti matrimoni: magliette, mutande, reggiseni, calzini, scarpe, e trucchi.
'Benone', direbbe mia madre, eccetto che per un piccolo dettaglio: tutta questa roba non ha avuto la fortuna di rientrare negli States, e dopo una vacanza italiana, dove è stata in parte, solo in parte, parcamente utilizzata (la volevo sparagnare), è letteralmente sparita nel nulla insieme a roba vecchia ma di grande valore affettivo.
Per la prima settimana, facendo capolino dalle scale nell'ultimo piano, speravo sempre di vedere la mia valigia con quattro ruote e il lucchetto rosa davanti la mia porta che mi aspettava, ma adesso, che sono alla soglia delle due settimane dalla scomparsa, mi tocca iniziare ad elaborare il lutto, ed in questo, la compagnia aerea mi sta aiutando molto, chiedendomi di compilare una dettagliatissima lista di tutto ciò che il mio bagaglio conteneva... come se il tempo che ho perso a chiamare, scrivere, comprare e fotocopiare scontrini, etc. non bastasse, come se non dovessi leggere due racconti di Gabriel García Márquez, dieci capitoli del Quijote, e più di duecento pagine di saggi critici; come se non dovessi anche lavorare, scrivere la tesi, email e post, pulire, cucinare, presenziare a riunioni, fare volontariato, piscina e spesa, parlare al telefono, videochiamare!
Anyway, questo è ciò che ricordo conteneva il trolley (che, bye the way, avevo appena fatto riparare dopo che i gentilissimi signori della dogana avevano pensato bene di aprire con la forza - nonostante la chiusura TSA - per controllare se lo sciroppo d'acero che conteneva era realmente d'acero per poi decidere di rimettere il flacone aperto in mezzo ai miei vestiti, ma questa è un'altra storia); con lui se n'è andato un pezzo della mia storia, ma anche della vostra:


Alice band (10) tutti gli ultracolorati cerchietti, simbolo della mia eterna gioventù

Almond pastries (500 g) 'i cosa duc'i miennula per l'ufficio

Apron (1) 'u mantali o faladinu

Black and pink dress (1) il vestito da super-testimone

Black bra (2)

Black pants (1) gentilmente forniti da amì

Black shoes (one pair) scarpe da super-testimone

Blue blouse (1) messa una volta

Blue dress (1)

Blue shoes (one pair) ballerine all'uncinetto messe un paio di volte

Blue shoulder bag (1) di mia matre

Blush (1)

Body cream (700 ml)

Bordeau fabric (1) 'a pezza ppo' divanu

Casual black dress (1) de' cinìsi però i buttuna ci l'ava 'mpiccicatu ju

Chocolate bars (3) da' signora spinellu

Coffee (1 kg) 13.50 da' signora rosina

Colander (1) u' sculapasta aranciò

Cookies (4 kg) da' nonna (sanu belli) e da' putìa

Cotton printed colorful shirts (15) una più bella delle altre, quasi tutte regali di compleanni

Dead Sea salts (500 g)

Dishcloth (1) mappina rosella con la scritta "keep calm - you are the queen of the kitchen"

Earrings (one pair) fatti a mano con amore da i fiori di marica con 20 bottoni intercambiabili

Eye pencil (1)

Eyeliner (1)

Face cream (1)

Foundation (1) appena aperto

Grey dress (1) il primo sanmarchese

Hairdressing scissors (1) u' secunnu paru ca resta 'nni n'aeroportu

Handmade lapel pin (3) i fiori rosa all'uncinetto fatti con amore da i fiori di marica per il mio vestito da super-testimone

Flag (1) verde, bianca e rossa

Jacket (2)

Jeans (2) gli unici della mia taglia attuale, un paio fornito da amì

Lasagne (1 kg) n'auma ricriari

Lipstick (1)

Magnet (1) la trinacria di lava del matrimonio del secolo

Mascara (1)

Nail file (1)

Nail polish (1)

Nutritional supplements (four blister)

Pack of tissues (12)

Pajamas (1) solo il sotto, bianco a pois neri, riportato in italia per farlo accorciare

Pasta (3 kg)

Petticoat (1) di mia matre

Photographs (25)

Pink bra (1) messo una volta

Pool cap (2)

Postcards (10)

Pouches (3)

Power converter (2)

Printed canvas (2)

Red bra (1) messo una volta

Rolling pin (1) n'auma risturari

Sanitary towels (one big pack)

Scissors (1)

Shampoo (1)

Shorts (1) nuovi

Silk epil Brown (1) grave! gravissima perdita!!

Scarf (1) non ancora indossata, ultimo regalo di teresina

Silver shoes (one pair) messe un paio di volte

Socks (6)

Stationery items (5)

Swimsuit (1) di spotless mind

Torroncini (500 g) da' signora rosina

Tweezers (1)

Underpants (6)


Esorto chi si sta chiedendo che bisogno c'è di portarsi dall'Italia i fazzolettini e gli assorbenti di provare le cose usa e getta americane, e poi, quando con una lametta si riesce a depilare solo una gamba e per soffiarsi il naso ci vogliono tre/quattro fazzoletti di carta, ne riparliamo...

P.S. A questo punto sono ben felice di aver scordato di mettere delle cose in valigia :)
P.P.S. Per il mio inglese è un toccasana dover tradurre certi nomi :D

A seguire alcune foto esemplificative di un rientro traumatico!


omaggio a turi 'u scavaturi

'u tempu è 'o ventu

collezione uomo autunno-inverno 2013

delizie (!?) texane

collezione donna autunno-inverno 2013

a proposito di lamette che non tagliano, la foto non rende, ma questa aveva più peli di lucio dalla

bob marley alla fermata