mercoledì 26 ottobre 2016

Post #160

Questo è il 160° post di MignoloBlu, che poco più di una settimana fa ha compiuto 5 anni.

In questo lustro ne sono accadute di cose, molte più di quante potessi immaginarne dal mio divano di Imola dove, immersa nella noia, nell’autocommiserazione e in un autunno già troppo freddo, scrivevo il mio primo post. Ho iniziato così, perché non avevo niente di meglio da fare, per scrivere pensieri fugaci su un supporto condivisibile. Poi c’è stata l’America, e questo si è trasformato in un diario di bordo dove poter raccontare le stranezze che mi circondavano.
Ne sono cambiate di cose, ma soprattutto sono cambiata io: il mio spagnolo, il mio inglese, inevitabilmente i miei rapporti con amici e parenti, ma più di tutto la mia idea del mondo. Nel 2011 mi sentivo aperta e poco incline ai pregiudizi culturali. In effetti, molto di quello che sono ora lo ero già allora, ma devo ammettere che, quando ho messo piede negli USA ero intrisa di occidentalismo, ed è buffo che l’abbia scoperto proprio nel west più west. Ho finalmente capito che per quanto “educato” e flessibile, il mio sguardo era parziale e che molte nozioni che prima davo per scontate e consideravo esatte non erano altro che innocenti segni di ignoranza. Questa crescita mi fa molto piacere, la sto costruendo giorno dopo giorno, coltivando libro dopo libro, e il fatto che mi si sia spalancato di fronte un universo di teorie mi confonde, mi incute ansia, ma anche eccitazione. Apprezzavo già l'Europa e la sua storia, ma dovevo venire fin qui per capire bene i suoi errori, specialmente di valutazione e autocompiacimento, i quali, in piccolo, ho perpetrato anch'io nella mia quotidianità.
L’America ha un sacco di difetti, belli grossi, ma è particolarmente illuminante che proprio qui io abbia avuto la possibilità di vedere quanti di essi erano già in me, inconsapevole snob dalla prospettiva privilegiata.

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