giovedì 19 marzo 2015

Walk me somewhere, daddy!

Dunque, c’eravamo lasciati che il tanto agognato break era di là da venire, io mi dovevo dedicare alla ricerca di abito, accessori per me, accessori per il “patty”, varie, eventuali e chi più ne ha più si astenga, please, mentre lo stato attuale delle cose è il seguente: mi trema l’occhio, la mia preziosa damigiana-planner ormai lavora per me full time (senza contratto e senza contributi) vedendone tutti i giorni di tutti i colori (non proprio tutti, ma 12), mentre la damigiana-ambasciatrice media tra me e il resto dell'universo, #saturnocontro incluso!

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Stanotte ho sognato il matrimonio per l’ennesima volta: un disastro, coriandoli metallizzati che cadevano dal cielo, nella navata di una chiesa, rendendola una discoteca anni 70. Mia nonna che si aggirava per la chiesa in posizione eretta e con l'aiuto di un bastone (e questo è un progresso, dato che al momento si sposta col divano attaccato al sedere) e il sacchetto del catetere pieno di pipì in bella mostra (ma dico io, almeno metterci una candela galleggiante, no?); io #pazzadicatina entravo (N.B.) nell'ascensore della chiesa (?) e chi ti vi incontravo??? Quel tappa buchi automatico, portatore insano di malattie veneree, essere mitologico mezzo uomo e mezzo pisello, insomma, quel bravo padre di famiglia del mio defunto cognato. Un gran bel sogno, ecco!

Per farvi capire il mio status vi dico che in questo momento vi scrivo dalla cima di una pila di cose da fare: pagine e pagine da leggere, scrivere, dire; panni da lavare e #ahimestirare, piatti da lavare, farine da impastare, email da leggere, rispondere o cestinare, #personedaschifare, frigoriferi da riempire, vasche da nuotare… Lo so già come andrà, come va sempre: che farò quello che non si può assolutamente procrastinare e il resto si ammasserà su altro resto, e la cima da cui vi scriverò la prossima volta sarà ancora più alta.

Per esempio, il famigerato recesso di primavera doveva servire a cose cose cose, che non avete idea, e invece, si è esaurito nel aver provato quattro vestiti in croce, aver incrementato i miei dubbi tramite una ricerca online che si è rivelata sempiterna (con mia grande sorpresa), e aver creato un malefico gruppo su Whatsapp (ma che mi potevo aspettare da Whatsapp, cose buone?) formato da agguerrite fans di Enzo Miccio che non me ne lasciano passare mezza e non perdono occasione per redarguirmi a colpi di fashion…

o_O
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è.é














E la vita accademica? La gara forsennata a chi produce di più? Questa carriera che odio e che ho intrapreso per ragioni meramente utilitaristiche e dalla quale punto a svincolarmi ASAP per adagiarmi su gradini ben più bassi della scala socio-economica per i quali finalmente risulterò super-qualificata e priva di ansia? Niente, ancora sono in altissimo mare, mentre (spero non via mare) la pomata contro l’acne sta arrivando dall'Italia, ma non perché qui non l’avessero (anzi, è proprio qui che me l’hanno consigliata), bensì perché c’era una lievissima differenza di prezzo: 180$ contro 15€. Un po’ come per i vestiti da sposa ma al contrario :D

A proposito:

Care 2di4 damigiane (damigiana-scienziata e damigiana-museo), volevo confidarvi che, nonostante io non sia venuta a scegliere nessuno dei vostri abiti da sposa, quando poco prima del vostro matrimonio (in un caso) o il giorno stesso (nell'altro caso) mi è stato consegnato il prodotto finale, io ho pensato che, per esempio, il vestito color cipria, con il fiore alla cinta, semplice ma sognante dell’una fosse esattamente adatto a lei; non mi ha spiazzato perché da lei non mi aspettavo lo stile classico, ma mi ha colpito per il fatto che la rispecchiasse in tutto e per tutto. Quando ho visto la linea contemporanea dell'abito dell’altra, ho pensato che si addicesse a lei, non che lei avesse voluto osare, ma che il vestito ne rispecchiasse la personalità. Volevo che sapeste, che non mi sto sforzando né di essere convenzionale né di non esserlo. Non mi sto sforzando affatto (e questa è una rarità per la mia indole) anzi, voglio essere me anche il giorno del mio matrimonio, soprattutto quel giorno. Voglio guardarmi allo specchio e vederci Mignolo Blu, la stessa persona che si piace e che piace a L. per com'è ora. Mie care 2di4 damigiane, quando eravate ventenni l’una voleva fare la rivoluzione iniziando dal lampadario della nostra camera doppia, l’altra aveva lunghissimi rasta per i quali ha nutrito da subito grande interesse, mentre io a quell'età volevo sposarmi presto. Sì: pensavo che anche se L. non sembrava essere sfiorato dall'idea matrimoniale (ma neanche lontanamente), magari prima o poi si sarebbe convinto, si sarebbe presentato con l’anello, e mi avrebbe chiesto in moglie. Io avrei percorso la chiesa col mio abito lungo e mia matttre si sarebbe commossa. Adesso, che voi vi siete sposate (con tanto di proposta inanellata), io ho avuto tutto il tempo per cambiare la mia personale idea di matrimonio ed oggi so che non mi piacerebbe più quello che pensavo mi piacesse fino a non moltissimo tempo fa... non su di me, almeno. I vostri consigli sono preziosi e spero continuiate a darmene copiosamente (così come la damigiana-planner e la damigiana-ambasciatrice) perché:

1) vi sento vicine;
2) mi scasso dalle risate;
3) di sicuro alla fine vi sembrerà di riconoscere sul mio vestito (che a questo punto non so proprio quando né dove comprerò) qualcosa di familiare.

Ma la cosa più importante per me è che quando me lo vedrete addosso quel giorno penserete che nessun altro vestito al mondo mi si poteva addire di più: questo è quello che spero.

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P.S. Anche se sarò una #sposacoipiedi ma senza il tradizionale masticuni, mio papà mi accompagnerà, non all'altare perché non ci saranno altari, ma da qualche parte mi accompagnerà (e mia madre piangerà, forse proprio per l'assenza di altari, o forse no)!

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