lunedì 11 febbraio 2013

Gli anticorpi non sono più quelli di una volta

il mio milione di lettori non me ne voglia se mi sono presa questa breve pausa di riflessione, ma non ho avuto alcuna voglia di scrivere in questo periodo, e non direi nemmeno che mi è tornata.
come va? diciamo che procede, tra alti e bassi, don giovanni e pianisti disgraziati, comprensibili polpette arabe e menefreghisti radicchi cinesi, studenti di linguistica ignari delle occlusive bilabiali, persone che non hanno nella loro lingua le occlusive bilabiali sorde, professori di cinema che non hanno mai visto 'il padrino', ventenni che corrono ai ripari vaccinandosi di brutto contro la flu (che però condividono la stessa moquette col cane di cui non raccolgono i bisogni e che camminano a piedi nudi sulla sporcizia con 3°C, che ingurgitano pollo fritto a lezione dichiarando orgogliosamente di non aver introdotto mai nel loro corpo qualcosa di verde), insegnanti di italiano che non sanno l'italiano e insegnanti di spagnolo che insegnano il castigliano ma con l'accento di rio (come se totò cuffaro insegnasse dizione italiana)...
ho chiesto ad un giovane americano quali sono i sintomi micidiali di questa flu e mi ha descritto gli stessi sintomi della nostra comunissima influenza. e allora perché tutto questo allarmismo? perché negli states se smetti di lavorare anche solo un giorno sei fottuto!!! questo è il regno della velocità, della serialità e della non profondità. per ammalarti devi aspettare un giorno festivo, o lo spring break, e se sfortunatamente ti ammali durante una qualunque settimana: STATTENE A CASA!!! te lo ripetono fino alla nausea che non devi entrare nel campus e spandere i tuoi microbi.
farei un bel pacchetto regalo con tutti i miei fazzoletti usati :)
buona settimana e a presto (forse).

p.s.  ho saputo da fonti certe che il governo del kuwait arriva a dare cinquemila dollari al mese ai suoi ragazzi che vanno a studiare negli stati uniti... a parte che io con cinquemila dollari al mese ci camperei una famiglia intera e ci pagherei anche la tuition, ma il punto non è questo, il punto è: grazie italia, sei davvero unica nel tuo genere, ciò che dai tu ai tuoi giovani nessun'altra nazione sa darlo (إن شاء الله!)!

p.p.s alcuni di questi ragazzi - e altri - tornano nel loro paese meno di una volta l'anno perché il biglietto costa caro, e hanno finito l'ultimo migliaio di dollari in una borsa prada...


"Why should we pay scientists when we make the most beautiful shoes in the world?" Italy's prime minister explains why it is OK to cut spending in research and development. (European voice, July 2010)

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