La settimana è stata pesante e velocissima, ha piovuto e
piovuto, ho fatto chilometri a piedi, rischiando la vita numerose volte, e il
finesettimana non aiuterà.
Stamattina mi sono svegliata con due pensieri fissi: la rata
della tuition e i muffin* che abbiamo comprato ieri sera per stamattina. Ma è
stata una "colazione con (tentato) delitto", perché mentre i miei
canini affondavano felici dentro il muffin ricotta e fragola, e le mie orecchie
ascoltavano infelici e distratte assurdi e superstiziosi assunti al telefono,
la mia attenzione veniva catturata da un gigantesco scarafaggio che faceva dei
movimenti inconsulti proprio sul canale di Panama del mio planisfero appeso
alla parete, ed era talmente grosso che faceva ombra a tutto il
Sudamerica (adesso mi sto chiedendo se in Nicaragua hanno delle catene montuose
davvero così alte, oppure le strane flessioni dell'animale erano solo dovute a una fortuitamente risolta
stitichezza).
L. con uno scatto felino e la scopa, ha fatto fare un volo
all'essere abnorme fino al pianerottolo, attraverso il portone sapientemente
aperto, ed è stato lì che siamo venuti a conoscenza di un biglietto che recava le seguenti parole:
Hey,
my name is Ian and I just moved in.
I'm having a house warming party tomorrow night at around 8pm. I'm going to be making some dove poppers.
Feel free to bring friends & beer!
Ian Apt. #838
Ora, a parte il timore che oltre al protagonista di Walker
Texas Ranger che vive di sotto e mi asciuga la biancheria a suon di rutti, sia
approdato nel blocco 8 di Hill Country Apartments pure il personaggio
principale di Do No Harm (che quindi, ogni sera dopo le 8.25 ora locale
comincerà a dare di matto per ben dodici ore), la mia preoccupazione sono i dove
poppers, ovvero gli involtini di piccione!
A questo proposito, volevo condividere con il mio milione di
lettori una digressione linguistica, ovvero lo strano procedimento per cui gli
americani accolgono delle parole - specialmente culinarie, ma non solo - dalla
nostra lingua privandole del tutto o in parte del loro significato. Per
esempio, non è possibile che i nostri simpatici amici del nuovo mondo chiedano
"latte" alla caffetteria e si fornisca loro caffè-latte, perché poi,
quando vengono in Italia e al bar chiedono "latte" e si mette loro
sul bancone del latte, quelli si straniscono! Oppure, il cosiddetto
"americano": va bene che quella volta, quel barista italiano che ha dovuto
ingegnarsi per modificare l'espresso a quel turista americano, ha dovuto per
forza di cose allungarlielo con l'acqua calda rendendoglielo così più
appetibile (e così è rimasta la terminologia) ma, non capisco che motivo c'è
di importare qua sia la bevanda che il suo nome! Che senso ha andare da Starbucks qui e trovare l'opzione "americano"
tra coffee e espresso?
Come componente della giunta accademica dovrei trovare
rimedio a certe piaghe lessicali, dovrei ovviare a problematiche del genere con
penalità durissime, dovrei anche eliminare la parola success
e tutte le sue declinazione dal vocabolario statunitense, e invece, mi
devo adoperare per trovare tremende punizioni per chi fuma dentro e in prossimità
del campus (maro'!) e trovare una risposta cortese per chi pretende che,
dall'alto della mia carica, io possa intercedere nell'eliminazione di una multa per
parcheggio in divieto aggravato perché in zona disabili!!!
Adesso vado a buttare le ballerine usa e getta, che ho indossato
pure ieri, incurante del fiume che mi scorreva sotto i piedi (per fortuna caldo)
per distruggerle definitivamente, e vado a mettere insieme alcuni degli
ingredienti senza nichel che ho comprato... poi pulizie, piscina e il
sabato in men che non si dica sarà finito, lasciando posto all'autunno texano e
una domenica di "compiti", come li chiama mia madre, alludendo alla scrittura
della tesi: avrà preso lezione dagli americani per dare un nome alle
cose :)
* Una chicca terminologica: le maniglie dell'amore in inglese si chiamano muffin top!!!
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