Lo so, è
vergognoso: con tutte le cose che devo fare in questo lungo week end [lunedì -
grazie a Dio - è il Labor Day (ma io, oltre ad attività pseudo-casalinghe, devo
studiare come spiegare ai ragazzi americani la grammatica spagnola in inglese
:-O)] ho il coraggio di starmene seduta a scrivere!? Sì.
Intanto
perché abbiamo finalmente le sedie su cui sederci e il tavolo su cui appoggiare
i computer, poi perché mi andava questa visione schermo-bucato-cielo: vedere
sventolare i nostri panni stesi sul balcone mi da delle certezze, perché sono
sempre i nostri vestiti, gli stessi che mettevamo in Italia, mentre TUTTO il
resto è radicalmente mutato.
- Prenotare
la fermata sul bus: diverso.
- Il bus:
diverso.
- I sapori anche
delle cose uguali: diversi.
- La
pubblicità del tonno: altro che "si taglia con un grissino"!!! Qui il
tonno è orrendamente definito "il pollo del mare". Giuro! Se c'è una
cosa che mi ricordo delle lezioni di Economia è che l'offerta dipende dalla
domanda (o giù di lì) e a una popolazione che non considera pasto ciò che non
contiene carne, come glielo vuoi vendere il tonno se non così?
- Il
concetto di "bisogno primario": diverso.
- Il caldo: diverso.
- Il
concetto di pedone: cos'è? Ahhh, ma sono quelle stranissime persone che per ragioni
oscure camminano senza macchina? In effetti non li ho mai capiti... Dite che in
altri posti sono più diffusi? E che addirittura si dipingono delle strisce
bianche sull'asfalto per facilitare e rendere più sicuro il loro passaggio?
Cose da pazzi!!!
- I sistemi
universitario, sanitario e della pubblica sicurezza: diversi.
- Il prezzo
degli alcolici: diverso.
- La
gradazione alcolica riportata sugli alcolici: non c'è. Non sia mai che a
qualche ragazzo di 20 e 11 mesi, armato e al volante di un macchinone da cinque
anni, venga in mente di bere una birra proprio scoprendo che è diversa da un
superalcolico!
- I piani
tariffari: diversi.
- La
gentilezza: diversa.
- Il
concetto di "bello", "grande", "buono"... : diversissimi.
Ma c'è una
cosa più diversa di tutte le altre, un'ebbrezza, che in Italia personalmente non ho
mai vissuto: avere un lavoro.
Nessuno mai
in Italia mi ha detto: - Vieni, se vuoi lavorare fai pure, dimostrami quello
che sai fare e io ti pagherò per questo! - Neanche chi avrebbe potuto e dovuto fidarsi
di me, di quello che amavo fare, della mia buona volontà... neanche gratis (è troppo facile dire "che peccato", dopo)!
Questa è in
assoluto la cosa più nuova per me: mi fa paura, è impegnativa, ma non è
frustrante come passare giornate intere a chiedersi cosa si sta sbagliando
nella ricerca di un'occupazione.
To sum up: lavoriamo
e studiamo a pochi metri l'uno dall'altra, per e nella stessa istituzione, per e/o con persone che
ci apprezzano [(e per quanto mi riguarda, ancora senza un vero perché (a Luca si sa che basterebbe sedersi a un pianoforte per far cadere ai suoi piedi perfino LBJ in persona, buon'anima)]; siamo
molto occupati e preoccupati; sentiamo la mancanza di parecchie persone (anche
di quelle che non vedevamo tanto spesso); abbiamo molto caldo fuori e molto
freddo dentro gli edifici, stiamo spiegando ai nostri stomaci che non è il caso
di fare tutte quelle storie (e male che vada c'è sempre il 911); e facciamo la
raccolta differenziata, persino in Texas!!!
I gotta go: see you soon!
P.S. ... e
come la mia amica scienziata, anch'io starò "in lab", ma senza fare
"misure".
P.P.S. I genitori nella web cam sono troppo forti!!!
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