Qualche tempo
fa scrivevo un post sulla difficoltà di crescere, e prendendo come scusa il
racconto di alcune vicende realmente accadute* mi rivolgevo a te, al quale in un'altra circostanza mi ero rivolta più direttamente, ma sempre a proposito del
tema "crescita".
Ti ho lasciato.
Ti ho lasciato crescere. Ti ho lasciato?
Ti ho lasciato (la mano).
A dare tutto
per scontato a volte si fanno danni grandi (?). Ti passano sopra gli anni senza che
tu possa passare sopra loro... In questa corsa ti lasciano ferite lievi e rapidamente rimarginabili. Forse.
Che sei uno dei
miei amori più grandi lo sai. Che si contano con una mano e mezza, pure.
Ma
[T]i ho
lasciato - in pace (solo) - per un po'.
"Sensazion[i]
mai provat[e] prima", per definizione, non si riprovano per un lungo mentre.
Ma chiacchiere e sogni sì. Silenzi produttivi, sì. Pensieri intercontinentali o intracomunali, sì. Consigli non richiesti, perché no? Aiuti non chiesti, per favore no.
For changing lines
I've got no time tonight
In these times the wind surpasses the tide
when the wake ups hard to find
dreams make up for your life
This crazy shine it never lets you die
Going up
We become what we want
Again the moon rises up too high
And we don't need the sky
Wonder what it is that makes the world turn slower
wonder what it is that makes me feel so mad
everyone that talks to me I so wish wouldn't
I wouldn't even care exept I feel so bad
why is there noone in my life
time
there's no time tonight
Wide
there's no room to see wide
Time
There's no time tonight
( J. Frusciante. Time Tonight. 2004)
*L'amica di cui
in quel post s'è sposata ieri: chissà se il tempo l'ha "guarita", e/o
se ha imparato la lealtà. Glielo auguro.
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