mercoledì 18 gennaio 2012

Pecca e cunfessa

Vorrei prendere in prestito il titolo di un post del grande blogger Antonio Menna La mattina si indignano e la sera si accomodano, per descrivere tantissimi miei conterranei che in questi giorni stanno bloccando la MIA terra.
Mi autodenuncio: IGNORO molte, moltissime cose di questa manifestazione e dei suoi promotori autodefinitisi Movimento dei Forconi, ma SO che non sono l’unica ad ignorare… infatti, tanta gente che sta prendendo parte alla lotta non ha la più pallida idea delle ragioni di quanto sta succedendo.
Mi sento di fare una proporzione: dei miei amici su Facebook, i 2/3 sono siciliani, di questi più della metà non si è mai indignata di fronte a niente: gli italiani erano lo zimbello d’Europa e questi mi mandavano poke, l’Italia andava (e non è ancora detta l’ultima parola) a puttane e loro mi invitavano a giocare a Farmville, il referendum per l’acqua pubblica – dico, l’acqua pubblica – era alle porte e loro condividevano citazioni dei Modà, etc. Così, penso che più della metà delle persone coinvolte in questa cosa siano dei pecoroni (senza offesa per i poveri ovini), che pubblicano messaggi più o meno sgrammaticati sul proprio e l’altrui profilo, cambiano avatar, e danno addosso alle stessissime persone sul cui nome o simbolo, nella solitudine di una cabina elettorale, hanno fatto la crocetta. Queste persone, se hanno un frigo da smaltire lo buttano in qualche campo (altrui), purché il loro rimanga immacolato; evadono volentieri le tasse e si lamentano del governo ladro; se c’è da sistemare un figlio chiedono aiuto all’amico, che a sua volta ha fatto carriera così… queste persone hanno ridotto la Sicilia al colabrodo che è.
Poi c’è l’altra metà (secondo i miei calcoli meno di metà).
Poi ci sono quelli che si fidano e si lasciano trasportare.
Poi ci sono quelli che si fanno troppe domande e quelli che se ne fanno troppo poche.
Poi ci sono quelli che combattono ogni giorno senza fare rumore, e quelli che rumoreggiano e basta!

Chiedo scusa a chi ci crede davvero, agli autotrasportatori, agli agricoltori, e alle vittime della crisi, a chi lavora duramente ed è stanco di come vanno le cose e davvero non riesce a mutarne il corso, a chi davvero vuole un cambiamento… non chiedo scusa a chi è vittima di sé.

E a chi pensa "parli bene tu, che te ne sei andata e ci guardi da una distanza di sicurezza" dico "è vero, ma chi è senza peccato scagli la prima pietra: e io oltre ad essere peccatrice e parzialmente ignorante non brillo per coraggio, chi mi conosce lo sa, ma almeno, quando posso, taccio"!

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